sabato 8 dicembre 2012


Cenerentola
 (da Lulù)

Cenerentola è una delle fiabe più conosciute; chi, fra di voi, non ha mai sentito parlare della famosissima scarpetta di cristallo? Non me lo dite, che tanto non ci credo.
Cenerentola è una fiaba molto antica, probabilmente originaria della Cina (in Cina i piedi piccoli sono il simbolo della bellezza femminile e infatti, fino a poco tempo fa, le bambine cinesi erano solite portare scarpe piccole e legare i piedi in alcune bende per far sì che non crescessero), conosciuta in Europa soprattutto grazie alla versione del francese Perrault, da cui derivano quasi tutti i film e le versioni che conosciamo.  
La storia è questa: una bellissima e buona fanciulla resta orfana di madre e il padre, per assicurarle una famiglia completa, sposa una donna che ha già due figlie (nella versione Disney, Genoveffa e Anastasia).
A un certo punto muore anche il padre e la matrigna tratta Cenerentola molto crudelmente, relegandola al ruolo di serva (da qui il nome Cenerentola perché la ragazza, svolgendo i lavori domestici come pulire il caminetto, era sporca di cenere). Un giorno si viene a sapere che a corte ci sarà un gran ballo e che durante questo ballo il principe sceglierà la sua sposa: ovviamente tutto il reame è in gran fermento.
Anche la matrigna di Cenerentola ha grande premura di farci andare le figlie, sperando che il principe scelga una delle due, ma non pensa assolutamente a Cenerentola che, poverina, resta a casa a mescolare le lacrime alla cenere.
Quando la matrigna è andata via al ballo con le sue figlie compare davanti a Cenerentola la Fata Madrina che le regala un superbo abito e trasforma una zucca in una carrozza per permetterle di andare al ballo, a patto però di essere di ritorno a casa per mezzanotte in punto, quando l’incantesimo si spezzerà.
Cenerentola quindi va al ballo e fa un figurone, attirando l’attenzione del principe.
A mezzanotte però è costretta ad andar via e nella fuga (perché il principe vorrebbe trattenerla) perde la sua scarpina di cristallo.

Soffermiamoci un attimo su questa scarpina, perché è molto interessante il pasticcio linguistico che hanno fatto i francesi sul materiale di cui dovrebbe essere.
Lasciando da parte la fiaba dei fratelli Grimm, in cui la scarpetta è addirittura d’oro, nelle varie versioni francesi si parla ora di “pantoufles en verre” (di vetro), ora di “pantoufles en vair” (di pelliccia di vaio, animale simile all’ermellino).
 Verre e vair infatti in francese si pronunciano allo stesso modo.
Prendendo in considerazione la verosimiglianza della storia questa scarpetta dovrebbe essere di vaio (le scarpette di vetro non esistono e in ogni caso non si adatterebbero alla forma di un piede diverso da quello per cui sono state create –come succede nella fiaba- perché il vetro è un materiale rigido), io però sono figlia della Disney e quindi la considererò sempre e comunque una scarpetta di vetro.

Il principe decide di trovare il suo amore perduto attraverso la scarpetta perduta (perdonatemi la ripetizione, ma ci voleva proprio XD) e decide di far provare la scarpina a tutte le ragazze in età da marito del paese.
Durante la sua ricerca capita in casa di Cenerentola e le sorellastre di questa fanno di tutto per farsi entrare la scarpetta, arrivando addirittura a tagliarsi le dita dei piedi e il tallone.
Il principe però scopre l’inganno (in alcune versioni perché glielo rivela un corvo che sarebbe l’incarnazione della defunta madre di Cenerentola), misura la scarpetta a Cenerentola e la sposa.
E vissero tutti per sempre felici e contenti.

Cenerentola è sempre stato un personaggio che mi è risultato antipatico, per il semplicissimo fatto che è una rammollita. Mai una volta che rispondesse per le rime alla matrigna o alle sorellastre, sopporta tutto con la docilità di un cane e non è lei che cambia il proprio destino: l’unica cosa che fa è aspettare passivamente che qualcuno venga a salvarla, poco importa se questo qualcuno è la Fata Madrina che la fa andare al ballo, la mamma che rivela l’inganno al principe o il principe stesso che la sposa. Lei non fa niente. Aspetta.
E il fatto che venga presa a modello per le novelle spose (quante volte viene nominata nelle pubblicità di abiti matrimoniali!) mi fa vomitare.
Allora perché dedicarle una parte del mio tempo?
Perché Cenerentola, pur nel suo rammollimento, può darci una lezione.
Ma non una Cenerentola qualsiasi, bensì la Cenerentola della Disney.



Lasciando perdere la sua voce, che mi ha sempre fatto schifo, concentriamoci su quel che dice: non bisogna mai smettere di avere dei sogni, di credere in essi e di sperare che si avverino (certo, se magari, al contrario della signorina, facciamo qualcosa per tentare di realizzarli non è proprio una cosa malvagia).
In questo difficile momento di regressione e crisi (economica, civile, morale, sociale, culturale e tutto quello che volete) non bisogna mai scoraggiarsi e dimenticare che siamo esseri umani e che, come dice qualcuno ben più autorevole di me e di Cenerentola, “siamo fatti della stessa sostanza dei sogni” (Shakespeare, “La tempesta”).
Vedete Cenerentola, per esempio: nonostante tutto è contenta perché mitigandola con la fantasia rende la realtà che la circonda più dolce.
Inoltre l’avere dei sogni implica il cercare di realizzarli e quindi un’idea di attività, di vita: se vengono a mancare loro, i sogni, ci ritroviamo imprigionati nella nostra grigia realtà quotidiana, con tutte le cose che ci danno fastidio, senza una via di scampo e di miglioramento, perché distruggendo i nostri sogni abbiamo distrutto la nostra speranza di migliorare, la nostra voglia di migliorare.
Per questo vi dico, gente, di mettere nel cassetto tutte le cose brutte che vi capitano, tutti i problemi, tutto ciò che può deprimervi, e di cacciarne invece fuori i sogni (quelli famosi, che avete chiusi a chiave nel cassetto più piccolo e più intimo che avete) e di affrontare di petto la vita, con il sorriso e con voglia di fare e con la capacità di rialzarvi ogni volta che cadete perché siete fiduciosi nella vostra capacità e forza di realizzate ciò che volete, supportati e aiutati dalla vostra speranza e dai vostri sogni, perché essi sono l’unica cosa che possono tenervi a galla, aiutarvi e mantenere integri il vostro entusiasmo e la vostra voglia di vivere.

Ovviamente parlo in generale e ogni riferimento a cose e persone è puramente casuale ;).  

0 commenti:

Etichette

Translate

About Me

Le mie foto
Rory e Lulù
Siamo due cuginette, Luisa e Rosa, che vivendo lontane hanno deciso di scrivere un blog insieme. A Luisa piace leggere, guardare gli anime e studiare (che secchiona!!!); a Rosa piace leggere, vedere film e scrivere. Speriamo tanto di riuscire a intrattenervi e ad interessarvi e che questo blog vi piaccia!
Visualizza il mio profilo completo

Lettori fissi