giovedì 15 novembre 2012


Il grande dittatore
(da Lulù)

Il grande dittatore è un film diretto, prodotto e interpretato (nel ruolo di Hynkel e del barbiere ebreo) da Charlie Chaplin nel 1940.
Si tratta di una parodia della dittatura hitleriana.

Il film inizia con una scena di guerra: durante la prima guerra mondiale un barbiere ebreo, che combatte nella XXI divisione dell’artiglieria, salva il comandante Schultz (bellissima la scena in cui questi due stanno scappando su un aereo volando però a testa in giù e non lo sanno). Nel farlo però si ferisce e perde la memoria, perciò viene trattenuto per svariati anni all’ospedale militare.

Nel frattempo in Tomania (leggi: Germania)  è salito al potere un dittatore, Hynkel, che spesso durante il film ha degli scatti di rabbia assurdi e molto comici.
Questo personaggio nel film viene introdotto attraverso un focoso discorso in un qualche strano giargianese (può essere che sia tedesco, ma non so) che una voce narrante ci traduce nel senso generale.
Tanto per dare un’idea, ecco una parte del discorso:
“La democrazia fa schifo. La libertà fa schifo. La libertà di parola fa schifo.
La Tomania è il più grande esercito del mondo. La più grande marina del mondo.
Ma per restare grandi dobbiamo sacrificarci. Dobbiamo stringerci la cinta.
(E qui c’è uno del governo ciccione che si stringe davvero la cinta, poi si siede e , PUM!, la cinta spara XD)
Sua Eccellenza ha vantato le doti della razza ariana.
Sua Eccellenza ha fatto qualche apprezzamento sulla razza ebraica.
In conclusione il fui
(fuhrer) ha osservato che nei riguardi del resto del mondo egli nutre solamente intenzioni pacifiche.”


Tornando al barbiere, lui, dopo tanti anni rinchiuso in ospedale, torna nella sua bottega nel ghetto. Egli non sa nulla di Hynkel e della sua politica antiebraica quindi quando due soldati (chiamati camicie grigie) scrivono con della vernice bianca “Jew” sulle finestre del suo negozio reagisce con una certa violenza.
Bellissima la parte in cui uno dei due soldati gli dice “Heil Hynkel!” e lui con un candore incredibile “E chi è?” XD.
Ad aiutarlo con i militari ci pensa Hanna, serva ebrea che mal tollera i soprusi delle camicie grigie, che prende a padellate i soldati (mi è sembrata un po’ una Rapunzel ante litteram). Le camicie grigie a questo punto vorrebbero impiccare il barbiere a un lampione; fortunatamente però proprio in quel momento passa lì vicino Schultz che riconosce nel barbiere l’uomo che durante la guerra gli ha salvato la vita e che ferma i soldati.
La protezione di Schultz e il blocco della politica antiebraica di Hynkel, che vuole ottenere un prestito da un ricco ebreo per invadere l’Ostria (Austria), creano un momentaneo clima pacifico nel ghetto, dove i soldati non spadroneggiano più taglieggiando gli ebrei, ma diventano anzi gentili.
Questo clima tranquillo permette al barbiere e ad Hanna di instaurare un rapporto solido dai risvolti romantici; proprio durante la loro prima uscita insieme però le camicie grigie rientrano nel ghetto distruggendo tutto: Hynkel, infuriato perché il ricco ebreo ha detto di non voler prestare denaro a un maniaco dalle idee medioevali, ha ordinato di mettere in scena nel ghetto uno spettacolo molto medioevale.

A questo punto però Hynkel, per poter invadere l’Ostria, ha bisogno di un alleato: Bonito Napoloni (Mussolini). Quindi lo invita in Tomania per discutere della faccenda e il loro incontro, dominato dal tentativo di entrambi di mettere in difficoltà l’altro risultando il vincitore, è molto comico.
Alla fine raggiungono un accordo per l’invasione dell’Ostria.
L’imminenza dell’invasione dell’Ostria però ha anche un altro risvolto: Schultz si rifiuta di organizzare l’attacco per cui viene mandato in campo di concentramento. Riesce però a fuggire, rifugiandosi nel ghetto dove cerca di organizzare una congiura per assassinare il dittatore. Non ha però occasione di mettere in pratica il suo piano perché la mattina dopo le camicie grigie catturano lui e il barbiere e il portano in campo di concentramento, da cui però fuggono travestiti da soldati.

A questo punto torniamo all’invasione dell’Ostria: Hynkel si traveste da cacciatore di anatre. Sparando però cade in acqua e senza divisa militare viene scambiato per il barbiere e arrestato dai soldati che lo stavano cercando.
Ovviamente a questo punto il barbiere viene scambiato per il dittatore e viene costretto a tenere un discorso per salutare la conquista dell’Ostria.
A questo punto il barbiere tiene un meraviglioso discorso di uguaglianza e solidarietà tra gli uomini.





La scena più… più… più tutto del cinema. Bisogna proprio vederla per capire, non ve lo posso spiegare io. Dà emozioni incredibili.
Questa scena poi è stata girata una sola volta, senza un copione, “a impronta”.
Chaplin ha improvvisato. Io non ci credevo, come si fa a improvvisare in quel modo, con quella veemenza? Credevo che per parlare con tale sicurezza avesse provato mille e mille volte, invece no, solo una volta.
La soluzione è semplice: Chaplin si identifica completamente nei personaggi che interpreta.
I suoi collaboratori hanno detto che quando Chaplin interpretava Hynkel cambiava atteggiamento anche nei loro confronti diventando aggressivo e prepotente.

Il film ovviamente non venne distribuito in Europa che dopo il 1945 e anche allora con qualche taglio qua e là, perché troppo recenti erano le ferite della guerra e della dittatura. D’altra parte anche in America ci fu qualcuno scontento del film: l’America infatti, anche se non era in stato dittatoriale, era all’epoca ancora simpatizzante con i regimi nazifascisti e Chaplin ricevette alcuni avvisi che gli intimavano di non calcare troppo la mano (forse è anche per questo che il simbolo della Tomania non è la svastica, ma due croci). Risale agli anni ’70 la prima versione italiana restaurata e integrale del film.
Interessante è sapere che Chaplin ha prodotto il film in uno stato di sostanziale ignoranza sui risvolti della politica del Terzo Reich, infatti egli stesso ha dichiarato che se avesse saputo fin dove si sarebbero spinti i nazisti probabilmente non sarebbe riuscito a produrre una parodia così “leggera” di quei criminali.

In ogni caso tanto di cappello a Chaplin che in un periodo così delicato della nostra storia è riuscito a creare un film capace di farti ridere fino alle lacrime, farti incazzare come una belva e piangere come una fontana più e più volte, in solo due ore.  
Un film che è davvero un capolavoro.

Link per vedere il film:

 

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Rory e Lulù
Siamo due cuginette, Luisa e Rosa, che vivendo lontane hanno deciso di scrivere un blog insieme. A Luisa piace leggere, guardare gli anime e studiare (che secchiona!!!); a Rosa piace leggere, vedere film e scrivere. Speriamo tanto di riuscire a intrattenervi e ad interessarvi e che questo blog vi piaccia!
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